Mi trovo molto d'accordo con te. Una volta avrei detto "si tratta di abbandonare il concetto del furto e della rapina"(concetto bene espresso da un autorevole genovese in un convegno a Camogli e che faceva riferimento alle richiezze accumulate nei secoli attraverso i traffici con le Americhe).
Ora credo sia più oppprtuno dire che visto che non c'è quasi più nessuno da rapinare a gratis (o meglio sfruttando cose non di nostra proprietà come l'ambiente, il clima, la vista, ecc. ecc.) bisogna incominciare a metterci del nostro.
Come dici tu ad esempio l'accoglienza, i servizi per i bambini, la rete per lavorare, ecc. ecc. Insomma, le ricchezze di famiglia sono finite e bisogna ricominicare. Ciò può essere, e deve essere, secondo me, visto come una grande opportunità e non come una cosa che si fa a malincuore. E' dalle necessità che si impara. Oggi noi camogliesi siamo messi di fronte a questa grande sfida, che non sempre è facile da traguardare e cioè quella di apprendere attraverso un cambiamento. Ce la faremo?